L'opera è riferita a Paolo Saverio di Zinno, scultore campobassano vissuto tra il 1718 e il 1781, che dopo un periodo di formazione a Napoli disseminò il Molise e i territori limitrofi di statue devozionali. Il S. Giuseppe è datato al 1770 dalla iscrizione sul basamento che risale al 1848, e che fino a qualche anno fa risultava coperta da un'analoga scritta fatta apporre dall'arciprete Serafino Sbarra nel 1916, in occasione dei restauri della Chiesa. L'autografia può trovare conferma in alcuni disegni della Biblioteca Albino di Campobasso raffiguranti S. Matteo, e in alcune sculture da essi indipendenti, come il S. Matteo e l'Angelo di S. Giovanni del Gelsi di Campobasso o l'analogo soggetto di S. Maria de Grazie a Frosolone. Opere accomunate dalla stessa tipologia del volto, dalle pieghe del manto, dalla veste e dalla posizione della figura. Tra le statue scolpite per la Parrocchiale di Campochiaro, il S. Giuseppe appare più vicino alla lezione barocca partenopea, interpretatada da di Zinno in chiave popolare e dimessa.